giovedì 3 agosto 2017

La sorte d'Italia è nella spada...

Qualche anno fa, a ridosso della fine della mia carriera ventennale nel settore del Credito al Consumo, fui convocato ad una importante riunione della banca per la quale lavoravo in via del Corso...

L'anticipo con il quale io mi reco agli appuntamenti, generalmente, è direttamente proporzionale all'importanza degli stessi.

Quell'istituto, era in fase di smantellamento, in quell'anno, nonostante ci raccontassero tutti il contrario e quella riunione, di conseguenza, si preannunciava come cruciale momento di chiarimento.
Ma non è di questa storia che voglio parlare, stasera, ma di quelle due ore di anticipo con le quali arrivai sul posto e di come le passai...

A pochi passi dalla sede di quell'orrida (e che Dio la maledica) banca, c'è l'Altare della Patria e l'annesso museo, con le bandiere di guerra e molto altro...
Per un ex Granatiere di Sardegna come me, l'occasione era unica ed irripetibile.

In tutti quegli anni, al servizio di quella banca, avevo molto sacrificato della mia vita personale, compresa la possibilità di concedersi due ore; due ore soltanto tutte per me stesso.
La premessa, ovvero il motivo della mia presenza in loco, è solo qui lo sfondo doloroso di quel patema che vivevo in quegli anni, dove il mio combattere, era del tutto inutile, tali e tante erano le forze in campo a volere la resa mia e quella di molti altri professionisti che si ostinavano a produrre Credito, in un paese che di credito, non ne voleva più erogare...

Quell'anno, il presidente monti, sancì il definitivo tramonto della mia vita professionale in quel settore.

La volontà della banca, la fortissima stretta creditizia, le nuove norme sul credito; tutto convergeva verso la distruzione della mia agenzia e della mia carriera professionale. Tutto, a vanificare anni di lavoro, ed anni di convinzioni interiori su quale fosse il mio posto, in questa società malata.
E tutto ciò, riguardò anche milioni di imprese e lavoratori, che di quella stretta, ancora oggi, pagano le conseguenze...

Già, erano queste le mie riflessioni, mentre salivo la scalinata del Vittoriano, ricordando dei tempi andati, quando ero io, uno di quei due soldati ritti e fissi ed immobili, a fare la guardia al Sacro sacello del Milite Ignoto.
Era il servizio che, dal punto di vista simbolico e morale, sentivo più di ogni altro come un Onore !
La guardia; la solenne guardia ad un ignoto italiano, ad un soldato, caduto in guerra; simbolico rappresentante di tutti i nostri caduti e dispersi in ogni guerra...

Cominciava, in quegli anni, il mio viscerale odio per questo paese che, in definitiva, comincia a chiamare itaGlia, per distinguerla da quella che ricordavo io, da quella che dovrebbe essere la mia, di nazione.
Per distinguerla insomma, da quella per la quale prestai servizio e giuramento di difesa; per distinguerla dall'Italia vera, fatta dagli italiani e non dai cannibali di oggi...

Monti, ebbe l'unico merito di far terminare, in un sol colpo, ogni mia speranza che questo potesse divenire un paese normale. Monti, e tutti quelli venuti dopo, sancirono e rafforzarono ogni giorno di più la mia convinzione, che questa itaGlia qua, sia da abbattere e liberare !!!

E, nell'annesso museo, trovai un oggetto che di molto rinfrancò, questa mia avversione verso questo regime "edera", che avvolge e strozza la mia Patria.
E questo oggetto, era la spada di Mazzini.

Ora, io vorrei che la osservaste con attenzione, perchè quanto c'è scritto sopra, dopo quello che milioni di noi hanno patito, visto e subito in questi anni, è una verità sulla quale non si può più discutere.
LA SORTE D'ITALIA E' NELLA SPADA

Era vera ai tempi di Mazzini e Garibaldi; è di nuovo vera oggi, che la nostra ITALIA, rischiamo di non rivederla mai più...

Sentite un notiziario qualunque, in un qualunque giorno dell'anno.
Parlatemi voi, che non comprendete la rabbia mia e di milioni di miei compatrioti, di giustizia, di diritti e di lavoro, in questi anni, in itaGlia...
Parlatemi voi, che non comprendete le mie parole, di libere elezioni, di diritti e migrazione, parlatemi voi, di quanti servitori lo stato ha lasciato morire, di quanti cittadini ha ammazzato di tasse, di quanti terremotati ha abbandonato, sui monti raccontandogli "non vi lasceremo soli!!!"...
Parlatemi dei +0,%, di come li conciliate con il paesaggio desolato di attività che continuano a chiudere, di operai che non lavorano, di sottoccupazione diffusa e nuove forme di schiavismo...

SPIEGATEMI VOI, DI QUESTO EVEREST DI MERDA CHE HAN TIRATO SU E DEL PERCHE' MILIONI DI ITALIANI FANNO FINTA DI NON VEDERLO ?!

PARLATEMI VOI, DI QUANTO E' BELLO STO PAESE QUA CHE IO CHIAMO iTAGLIA !!!

E non venitemi a raccontare che questa è l'Italia e che io sono un esagitato.
Per certo, non lo era Giuseppe Mazzini, uno dei Padri di questo nostro moribondo paese; uno che sulla sua spada, aveva impresso queste parole di assoluta, limpida e cristallina chiarezza.
Sto paese qua, oramai è perso; pensare di liberarlo con le matite, è una follia...




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